Salute

LA FARMACIA NELLA REPUBBLICA DI VENEZIA

LA SERENISSIMA RISCOPRE UN IMPORTANTE FARMACO DELL’ANTICA GRECIA

L’Europa nei primi secoli dopo l’anno mille entra in un periodo di condizioni climatiche favorevoli. Le città si ripopolano, si innesta uno sviluppo economico e culturale che culminerà nel Rinascimento. Venezia intorno al XII° Secolo passa dalla struttura di  comune a quella di città stato. Adotta dettagliati ordinamenti di carattere economico e sociale, traccia le linee fondamentali del proprio diritto, intorno alle quali si svolgerà in avvenire tutta la sua magnifica opera politica ed amministrativa, vengono regolamentate “le arti e i mestieri “. La farmacia è parte importante di questo ordinamento,  viene sancita l’autonomia del farmacista dal medico per evitare il conflitto di interessi tra le due professioni a scapito del paziente, e nasce la professione del farmacista.

Questo modello sarà progressivamente adottato in Italia e in Europa.

La farmacia in Venezia raggiungerà eccellenti livelli, ammirati in Italia e all’estero sia sotto l’aspetto  culturale degli operatori e sia per la qualità delle medicine prodotte: si ricorda che nel passato non c’erano le industrie, il farmaco era prodotto in farmacia.

A conferma di questo ricordiamo la produzione della Teriaca in quanto essa può assumere un valore emblematico dell’importante  ruolo svolto dalla farmacia in Venezia.

SULLE TRACCE DELLA TERIACA A VENEZIA 

Nella storia della medicina esiste un antico rimedio: la Teriaca, dotato di virtù magiche e capace di risolvere ogni tipo di male, di uso antichissimo prescritto ininterrottamente dai medici per 18 secoli. Si tramanda che la ricetta per la sua preparazione sia stata ritrovata da Pompeo nella cassetta di Mitridate re del Ponto.  Fu Andromaco il Vecchio, medico di Nerone, che perfezionò la ricetta, aggiungendo la carne di vipera, certo che il suo uso avrebbe aumentato le virtù dell’antidoto. Dopo secoli di oblìo i mercanti veneziani la introdussero a Venezia e in Italia.

La formula adottata a Venezia, composta di 64 componenti, si trovava incisa nel tempio di Esculapio a Roma.

La Teriaca era il rimedio sovrano per un’infinità di malattie che spaziavano dalle coliche addominali alle febbri maligne, dall’emicrania all’insonnia, dall’angina ai morsi delle vipere e dei cani, dall’ipoacusia alla tosse, per preservare dalla lebbra e dalla peste.

La migliore di tutte era però quella che si preparava a Venezia, dal momento che gli speziali della Serenissima potevano utilizzare più facilmente le droghe provenienti dall’Oriente, la cui fragranza e rarità conferivano al preparato una qualità superiore.

La preparazione della Teriaca era un vero e proprio rito studiato nei minimi particolari e a Venezia veniva fatta “alla presenza del pubblico, dei signori dottori di Collegio, dei Periti dell’arte della spezieria e con l’intervento dei Ministri della Giustizia”, esponendo al pubblico per tre giorni le varie sostanze, affinché si rendesse conto della genuinità e della bontà delle medesime.

Solo alcune farmacie  avevano l’autorizzazione di preparare la Teriaca e si potevano fregiare del titolo di “triacante”, la più antica fu “Spezieria allo Struzzo” in Venezia (esportava la Teriaca anche in Cina), una delle più famose  era “Alla Testa d’Oro” ai piedi del Ponte di Rialto. In Campo Santo Stefano davanti alla farmacia si possono notare sul selciato anche attualmente le impronte rotonde destinate ai mortai per la preparazione.

Venezia seppe stabilire quasi un monopolio sia nella preparazione che nella esportazione in Italia e in Europa, la Teriaca ebbe una grandissima diffusione fino alla fine del Settecento, tanto che fino al 1850 lo si preparava ancora a Venezia.

SITI DA INDIVIDUARE

RIALTO

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Farmacia alla “Testa D’Oro”

Conosciuta per la qualità della triaca, riconosciuta dalla Repubblica di Venezia.

(La farmacia è stata  trasferita in Mestre). Rimane l’insegna ,si intravede ancora la scritta anche se i caratteri sono molto sbiaditi

“THERIACA ANDROMACHI

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Preparazione della teriaca davanti la Farmacia alla “Testa D’Oro”

Chi operava (i facchini),  mescolando e triturando al ritmo di una cantilena, era vestito “di giubba color  bianchiccio brache rosse con scarpe gialle , e portava in testa un berretto celeste circondato di giallo e sormontato da una penna  al fine  di mostrarsi meglio al pubblico che assisteva.

CAMPO S. STEFANO (vicino all’accademia)

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A circa 5 metri dalla facciata della vecchia sede della farmacia che si trova in Campo Santo Stefano, all’angolo con la Calle dello spezier, si possono notare per terra i tre rinforzi circolari che contraddistinguevano il luogo dove erano posti i mortai per preparare la Teriaca davanti al pubblico e alle autorità.

FARMACIE MUSEO VISITABILI

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Farmacia all’isola di S. Servolo

La spezieria di San Servolo, nel 1719 viene ufficialmente deputata a fornire i medicinali alle milizie. Inoltre forniva la spezieria di Chioggia e di Murano, la spezieria di Zara e l’ospedale militare di Corfù nonché le galere in partenza da Venezia per il Levante.

MUSEO CA’ REZZONICO

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Farmacia Ai Due San Marchi

Tipica Farmacia”, «Ai Do San Marchi», situata in passato  in Campo S. Stin vicino ai Frari, è stata collocata nel museo di Ca’ Rezzonico. E’ visitabile. E’suddivisa in sezione adibita alla “vendita” e in laboratorio per la preparazione dei medicinali o farmaci, con provette ed alambicchi, bicchieri e contenitori in vetro. Esternamente è stata ricostruita la pavimentazione, in porfido, che ricalca maggiormente una tipica strada veneziana.

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